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A Montemurlo l’evento nazionale per il Primo maggio: “Uniti per il lavoro sicuro”

MONTEMURLO – Primo Maggio, a Montemurlo una delle manifestazioni nazionali, nel ricordo di Luana D’Orazio con lo slogan Uniti per il lavoro sicuro.

Presente per l’occasione il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, che è intervenuto sul palco di piazza della Repubblica dopo Gessica Beneforti, della segreteria regionale della Cgil Toscana e dopo la segretaria generale della Cisl Toscana Silvia Russo.

“Abbiamo scelto Montemurlo – ha detto Bombardieri – per ricordare la giovanissima Luana, che, qui, ha perso la vita perché furono manomessi i dispositivi di sicurezza al macchinario sul quale lavorava. Un dramma, quello delle morti sul lavoro, anche per chi rimane, per le famiglie, per le comunità che vivono queste tragedi Persone che spesso sono lasciate sole. Ecco perché dobbiamo continuare questa battaglia per la vita e per la dignità ed è da Montemurlo, insieme a Emma, la mamma di Luana (sul palco anche il fratello di Luana, ndr), che è qui con noi, che vogliamo lanciare il nostro messaggio del Primo Maggio”.

Luana D’Orazio è morta a 22 anni per un incidente sul lavoro avvenuto proprio a Montemurlo il 3 maggio 2021. 

In piazza a terra sono state posizionale anche alcune bare di cartone.

“Oggi celebriamo il lavoro come elemento imprescindibile per la dignità e l’autonomia della persona, diritto costituzionale e fondamento dello Stato e di una società sana, ma purtroppo non possiamo parlare di lavoro senza ricordare le tragedie che troppo spesso sono collegate ad esso, morti bianche che ogni anno cerchiamo di sconfiggere e invece sottolineano che il nostro impegno è ancora insufficiente, che la nostra rabbia non basta, che serve un cambio  di mentalità verso una cultura della sicurezza e del rispetto per la vita che tutti intuiamo come necessaria, ma è difficile da tradurre in pratica”. A dirlo il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, anche lui in piazza

Il presidente Giani ha ricordato le ulteriori risorse recentemente stanziate dalla Regione Toscana per tutelare salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, circa un milione e mezzo di euro finalizzati a finanziare percorsi di formazione aggiuntiva per lavoratrici e lavoratori. “Il tema della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro resta per noi una priorità – ha spiegato Eugenio Giani – per questo abbiamo destinato, lo scorso 28 aprile in occasione della Giornata mondiale della sicurezza e salute sul lavoro, nuove risorse per promuovere tra lavoratori e imprenditori una maggiore cultura della prevenzione. Purtroppo nello stesso giorno e in quello successivo abbiamo visto in Toscana un’altra vittima, Paolo Lambruschi che ha perso la vita in una cava di marmo a Carrara, e altri tre incidenti, molto gravi, sui luoghi di lavoro. Una strage continua contro la quale ribadiamo il nostro impegno, perché questa è una battaglia che si deve combattere ogni giorno e con l’impegno di tutte le parti”.

Presenti a Montemurlo anche la ministra del lavoro Marina Elvira Calderone, l’assessora regionale al lavoro Alessandra Nardini, il sindaco di Montemurlo Simone Calamai. 

Giani ha voluto inoltre sottolineare il legame tra sicurezza sul lavoro e rischio di sfruttamento dei lavoratori, ricordando che vicinissimo a Montemurlo, a Prato al Macrolotto 1, avrebbe dovuto essere inaugurato proprio in occasione del Primo maggio un memoriale per le vittime della ditta Teresa Moda, dove nel 2013 morirono in un rogo notturno sette tra operaie e operai cinesi, ma il manufatto è stato distrutto pochi giorni prima della manifestazione. “Il nostro pensiero va comunque alla vittime del Teresa Moda – ha detto Giani- ai volontari ed ai lavoratori italiani, pakistani e bengalesi che avevano realizzato il memoriale ed ai sindacalisti che oggi comunque, a Prato, ricorderanno quella tragedia per denunciare lo sfruttamento e ricordare chi ha perso la vita sul lavoro”.

In piazza stamani anche il sindaco di Montemurlo Simone Calamai che ha poi intitolato nel pomeriggio una strada a Luana, alla presenza della ministra Marina Calderone. “La battaglia di Emma (Marrazzo, la mamma di Luana, ndr) è la battaglia di tutti noi, perché mai più nessuno debba piangere la morte di un familiare sul posto di lavoro”.

REDAZIONE

© Riproduzione riservata

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