FIRENZE _ Sempre più città italiane stanno praticando una trasformazione silenziosa nel trasporto pubblico, riportando in auge il tram come soluzione efficace alle sfide della mobilità urbana contemporanea.
Bologna, Padova, Firenze e Roma sono in prima linea in questo rinnovamento, con progetti ambiziosi che stanno cambiando il volto della mobilità nelle loro aree urbane. Previste in Italia complessivamente nuove tramvie per 250 km, il 63% in più rispetto a quelle attualmente in esercizio; il costo totale per realizzarle è pari a 5,4 miliardi di euro, in parte con fondi Pnrr e in parte da altri finanziamenti.
Che il tram sia anche un mezzo usato ben volentieri lo dicono i dati: a Firenze il 2024 ha registrato un boom d’utilizzo, con passeggeri che hanno raggiunto oltre i 39 milioni (+ 11,8% rispetto al 2023). Questi tra i temi al centro del convegno organizzato da Legambiente dal titolo Le Tramvie fanno bene alle città, tenutosi a Roma durante il quale è stato presentato il dossier Il tram che fa bene allo spazio urbano.
“Eppure – secondo Legambiente – bisogna fare di più per sostenere questa nuova primavera che amministrazioni e cittadinanza richiedono a gran voce: il ritardo infrastrutturale italiano resta significativo rispetto agli altri paesi europei e la legge di bilancio 2024, per la prima volta dal 2017, non ha previsto fondi per il trasporto rapido di massa, con il rischio di arrestare lo slancio positivo avviato grazie ai fondi Pnrr”.
Firenze è in prima linea tra le città italiane che puntano sull’espansione di nuove linee. Una grande spinta alla nuova stagione dei tram in Italia è arrivata con i fondi del PNRR assegnati nel 2021, grazie ai quali numerose città hanno iniziato a realizzare, consolidare o estendere la propria rete tranviaria. Firenze amplierà la sua rete di 12,2 chilometri grazie all’opportunità del Pnrr (con ulteriori linee in progettazione). Si tratta di numeri che testimoniano non solo il successo del tram come alternativa ai mezzi privati, ma anche la crescente fiducia della cittadinanza verso un sistema di trasporto urbano più sostenibile e funzionale.
I benefici a livello ambientale vengono sottolineati nel report di Legambiente, facendo una semplice stima a partire dalla Co2 evitata a Firenze con la T1: circa 5mila tonnellate annue su 12 chilometri e si può parlare di almeno 105mila tonnellate di CO2 annue, pari all’1% delle emissioni del settore dei trasporti in Italia.
“L’esperienza della tramvia di Firenze si conferma molto positiva: si tratta di un mezzo che combina affidabilità, efficienza trasportistica, sostenibilità ambientale ed accessibilità, oltre a costituire una straordinaria occasione per riqualificare intere aree delle nostre città, ripensando la distribuzione dello spazio urbano a favore della mobilità attiva e della sicurezza stradale – dichiara Lorenzo Cecchi, responsabile mobilità sostenibile di Legambiente Toscana – Il successo dei dati sul numero di passeggeri è destinato a rinforzarsi con un’ulteriore importante crescita, man mano che si andrà a completare il mosaico della rete tramviaria della città e dell’area metropolitana, allargando il bacino di utenza; particolarmente strategica è anche la funzione di collegamento con i comuni vicini, come Scandicci, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Bagno a Ripoli. Il trasporto pubblico efficiente e capillare è uno dei tasselli cruciali per la trasformazione della mobilità urbana, che rappresenta un’urgenza sia in ottica di decarbonizzazione, che di tutela della salute collettiva e del diritto alla mobilità”.
“Le tramvie migliorano le città e le amministrazioni progettano nuove reti con cui aumentare la qualità della vita dei cittadini – commenta Roberto Scacchi, responsabile mobilità di Legambiente – sarebbe sconsiderato stoppare i fondi per il trasporto rapido di massa come abbiamo visto nell’ultima Legge di Bilancio. Economicità, tempistica realizzativa contenuta ed efficacia, fanno dei tram uno dei migliori mezzi per aumentare la forza del trasporto pubblico e contribuire ad abbattere le emissioni generate dalla mobilità privata. Guardando alle esperienze di città come Firenze e Padova, dopo un’iniziale resistenza, i cittadini non solo accettano ma apprezzano il tram, riconoscendone i benefici in termini di mobilità, qualità dell’aria e rivalutazione degli spazi urbani”.
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